Filippo Puglia
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Poesie e racconti
In questa pagina potete leggere le mie composizioni poetiche.
Composizioni con le quali racconto momenti della vita quotidiana, le emozioni che provoca all'interno del mio essere.
IL POTENTE
L'immensità del mare,
la profondità degli abissi
la diversità degli esseri
che vivono in queste acque
ove vige la legge
del più forte.
Il povero pescatore,
così come un piccolo pesce,
naviga sulle acque del mare, in cerca di cibo.
Il pescatore rema
e con la rete immersa
pesca il pesce, per farne cibo;
ma nell'immenso mare
dal profondo degli abissi
vien fuori velocemente
un mostro terrificante,
che paura mette e distrugge,
con la sua venuta, la rete al pescatore.
È lo squalo che tutto per sé, vuole;
e anche il pescatore, fatica a sottrarsi
agli affilati denti del potente.
Il Potente è una poesia con la quale ho partecipato al prestigioso concorso "Il Tiburtino", indetto dalla Aletti editore.
La poesia è stata scelta come finalista del concorso.
Inoltre verrà inserita nella silloge che sarà pubblicata il prossimo luglio e vedrà la collaborazione con il candidato al Premio Nobel Hafez Haidar.
IL PROSSIMO, TUO FRATELLO
L'aurora candida
colora di rosa
il tenebroso cielo notturno
ancora quando la luna
fa brillar le acque del mare.
I gabbiani in volo
cantano la libertà
mentre il vento lieve
accarezza i rami degli alberi.
Un ragazzo pensieroso
rimane immobile
a contemplar le isole,
mentre la fanciulla
allegra e spensierata
cammina per le scale,
raccoglie qua e la
il fiore
portando con sé l'amore.
L'amore che è gioia,
la gioia che dà il sorriso
il sorriso della felicità
portato nel cuor suo
e donato all'altro
suo fratello.
Il Prossimo, tuo fratello è una poesia con la quale ho partecipato al concorso "Habere Artem", indetto dalla Aletti editore.
La poesia è stata scelta come finalista del concorso.
Inoltre verrà inserita nella silloge che sarà pubblicata il prossimo mese di Aprile.
INFINITE FACCE
Percorrendo le strade della vita,
incontri sul sentiero dell'esistenza
mille volti che posson
esser uno o anche più.
Volti che cambian l'esser tuo,
plasmando idee e carattere,
che in attimi e momenti
forman esperienze assai importanti.
Comprendi il tutto
quando un giorno,
scocciato dal futuro in divenire,
ti soffermi un attimo
e te ne stai lì,
seduto in disparte
ad ammirar, aprendo gli occhi,
l'amico tuo sincero
cambiar faccia
a seconda
dell'occasion a lui capitata.
È così che tu comprendi
i valori ormai perduti
d'un mondo inconscio
della fine oramai giunta.
Infinite facce è una poesia con la quale ho partecipato al concorso "Alda Merini", indetto dalla Ursini edizioni.
La poesia è stata scelta come finalista del concorso grazie alla quale ho ricevuto la targa di merito.
La poesia è stata inserita nell'antologia "Nel nome di Alda".
LE ISOLE DEL VENTO
Eran sette le isolette
che formavan l'arcipelago
che dal Dio presero il nome.
Percorrendo un ideale cammino
che da Messina ti porta a Palermo
ammiriamo le belle sorelle
che da ogni luogo cambiano forma.
Se poi ci soffermiamo
per un istante o per ore
o perfino per un giorno intero,
ad ammirare sì tanta meraviglia,
rimaniamo sicuramente incantati
dalla dinamicità del quadro sublime
che si presenta ai nostri occhi.
Un movimento continuo fa sì che tu possa
quasi toccarle con mano, tanto sembran vicine.
Un momento dopo invece
ti accorgi che son lontane
come se anche loro s'incamminassero.
Un altro istante e non si vedon più,
l'orizzonte è bianco,
quasi si confondono il cielo e il mare.
Poi ritornano, sono ancora lì,
non sono mai andate via
è solo il tuo occhio o la natura che t'inganna.
Qualche volta sono nere come icone,
altre invece vedi le forme in tutti i dettagli:
è il sole che illuminandole le fa brillare.
Non v'è giorno, non v'è istante, non v'è luogo
che le presenti allo stesso modo.
Le Isole del vento è una poesia con la quale ho partecipato al concorso "Alda Merini", indetto dalla Ursini edizioni.
La poesia è stata scelta come finalista del concorso.
La poesia è stata inserita nell'antologia "Alda nel cuore".
L'ONDA DEVASTANTE
Un borgo ridente in lacrime
Il mare, che elemento affascinante!
Non v'è uomo che non ami il mare, ne è testimonianza
l'invasione di tutti quei luoghi che si affacciano sulla costa,
nei mesi della bella stagione.
Il mare è, tuttavia, un elemento tanto sublime
quanto spaventosamente pericoloso.
Tante sono infatti le insidie che esso porta con sé;
e quando pensi di conoscerlo bene,
è proprio quello il momento in cui lui si prenderà anche la tua vita.
Il mare rappresenta la forza imponente e devastante della natura,
le sue acque possono avvolgerti
come per accarezzare il tuo corpo,
ma allo stesso tempo
possono distruggere tutto quello che hai costruito.
Un tempo, per noi che viviamo nel terzo millennio molto lontano,
le acque del mare costeggiavano la terra,
nel sito dove oggi s'insedia San Giorgio,
fin sotto la strada statale 113.
In quel tempo San Giorgio non esisteva.
Poi il mare si ritirò donando al luogo
un'immensa spiaggia;
così nacquero le prime abitazioni e poi,
con il susseguirsi degli anni,
nacque San Giorgio.
La natura fu molto generosa
e regalò un territorio spettacolare e sublime,
ma, ahimè, l'uomo non seppe sfruttare
quanto donato dall'architetto divino
e così, oggi, ci troviamo
a dover affrontare una situazione tragica.
È a causa dell'incapacità e dell'avarizia dell'uomo moderno
che oggi la natura si ribella
riprendendosi tutto quello che ha donato.
Le onde del mare
che ogni giorno lavorano con pazienza
e costanza,
distruggono quanto la natura ha donato,
insieme a tutte le trasformazioni
che l'uomo ha apportato al territorio.
San Giorgio è un borgo balneare
che assiste, nel quotidiano,
alla sua stessa devastazione;
sembra un paese diroccato a causa dell'erosione
da una parte
e a causa dell'uomo stesso
che lo vive dall'altra.
San Giorgio è un paese ridente
che oggi piange la sua inesorabile fine;
che piange la devastazione infinita del suo territorio;
che piange l'incapacità dell'uomo
nel proteggere quanto gli è stato donato;
che piange l'apatia della sua gente,
che accetta immobile la volontà altrui.
Interventi d'urgenza vengono eseguiti al solo fine
di buttar via il denaro e non ottenere nulla;
il nulla, infatti, regna sovrano in un paese ormai
prossimo alla fine.
Muri diroccati che poggiano in bilico tra spiaggia e mare;
il campo di calcio ormai definitivamente devastato
e con il blocco degli spogliatoi
a far da cornice alla vergogna;
strade distrutte e completamente cancellate.
Questa è la situazione
che mostra la possente forza della natura
e l'incapacità, l'indifferenza,
l'immobilità,
l'apatia dell'uomo moderno.
L'Onda devastante, un borgo ridente in lacrime è un racconto pubblicato da Edizioni Il Foglio Letterario