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Filippo Puglia


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© 2018 by Filippo Puglia

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Poesie e racconti

In questa pagina potete leggere le mie composizioni poetiche.

Composizioni con le quali racconto momenti della vita quotidiana, le emozioni che provoca all'interno del mio essere.

 

IL POTENTE

 

L'immensità del mare,

la profondità degli abissi

la diversità degli esseri

che vivono in queste acque

ove vige la legge

del più forte.

 

Il povero pescatore,

così come un piccolo pesce,

naviga sulle acque del mare, in cerca di cibo.

 

Il pescatore rema

e con la rete immersa

pesca il pesce, per farne cibo;

 

ma nell'immenso mare

dal profondo degli abissi

vien fuori velocemente

 

un mostro terrificante,

che paura mette e distrugge,

con la sua venuta, la rete al pescatore.

 

È lo squalo che tutto per sé, vuole;

e anche il pescatore, fatica a sottrarsi

agli affilati denti del potente.

Il Potente è una poesia con la quale ho partecipato al prestigioso concorso "Il Tiburtino", indetto dalla Aletti editore.

La poesia è stata scelta come finalista del concorso.

Inoltre verrà inserita nella silloge che sarà pubblicata il prossimo luglio e vedrà la collaborazione con il candidato al Premio Nobel Hafez Haidar.

IL PROSSIMO, TUO FRATELLO

 

L'aurora candida

colora di rosa

il tenebroso cielo notturno

ancora quando la luna

fa brillar le acque del mare.

 

I gabbiani in volo

cantano la libertà

mentre il vento lieve

accarezza i rami degli alberi.

 

Un ragazzo pensieroso

rimane immobile

a contemplar le isole,

mentre la fanciulla

allegra e spensierata

cammina per le scale,

raccoglie qua e la

il fiore

portando con sé l'amore.

 

L'amore che è gioia,

la gioia che dà il sorriso

il sorriso della felicità

portato nel cuor suo

e donato all'altro

suo fratello.

Il Prossimo, tuo fratello è una poesia con la quale ho partecipato al concorso "Habere Artem", indetto dalla Aletti editore.

La poesia è stata scelta come finalista del concorso.

Inoltre verrà inserita nella silloge che sarà pubblicata il prossimo mese di Aprile.

INFINITE FACCE

 

Percorrendo le strade della vita,

incontri sul sentiero dell'esistenza

mille volti che posson

esser uno o anche più.

 

Volti che cambian l'esser tuo,

plasmando idee e carattere,

che in attimi e momenti

forman esperienze assai importanti.

 

Comprendi il tutto

quando un giorno,

scocciato dal futuro in divenire,

ti soffermi un attimo

e te ne stai lì,

seduto in disparte

ad ammirar, aprendo gli occhi,

 

l'amico tuo sincero

cambiar faccia

a seconda

dell'occasion a lui capitata.

 

È così che tu comprendi

i valori ormai perduti

d'un mondo inconscio

della fine oramai giunta.

Infinite facce è una poesia con la quale ho partecipato al concorso "Alda Merini", indetto dalla Ursini edizioni.

La poesia è stata scelta come finalista del concorso grazie alla quale ho ricevuto la targa di merito.

La poesia è stata inserita nell'antologia "Nel nome di Alda".

LE ISOLE DEL VENTO

 

 

Eran sette le isolette

che formavan l'arcipelago

che dal Dio presero il nome.

Percorrendo un ideale cammino

che da Messina ti porta a Palermo

ammiriamo le belle sorelle

che da ogni luogo cambiano forma.

Se poi ci soffermiamo

per un istante o per ore

o perfino per un giorno intero,

ad ammirare sì tanta meraviglia,

rimaniamo sicuramente incantati

dalla dinamicità del quadro sublime

che si presenta ai nostri occhi.

Un movimento continuo fa sì che tu possa

quasi toccarle con mano, tanto sembran vicine.

Un momento dopo invece

ti accorgi che son lontane

come se anche loro s'incamminassero.

Un altro istante e non si vedon più,

l'orizzonte è bianco,

quasi si confondono il cielo e il mare.

Poi ritornano, sono ancora lì,

non sono mai andate via

è solo il tuo occhio o la natura che t'inganna.

Qualche volta sono nere come icone,

altre invece vedi le forme in tutti i dettagli:

è il sole che illuminandole le fa brillare.

Non v'è giorno, non v'è istante, non v'è luogo

che le presenti allo stesso modo.

Le Isole del vento è una poesia con la quale ho partecipato al concorso "Alda Merini", indetto dalla Ursini edizioni.

La poesia è stata scelta come finalista del concorso.

La poesia è stata inserita nell'antologia "Alda nel cuore".

 

L'ONDA DEVASTANTE

 

Un borgo ridente in lacrime

 

 

Il mare, che elemento affascinante!

 

Non v'è uomo che non ami il mare, ne è testimonianza

l'invasione di tutti quei luoghi che si affacciano sulla costa,

nei mesi della bella stagione.

 

Il mare è, tuttavia, un elemento tanto sublime

quanto spaventosamente pericoloso.

Tante sono infatti le insidie che esso porta con sé;

e quando pensi di conoscerlo bene,

è proprio quello il momento in cui lui si prenderà anche la tua vita.

 

Il mare rappresenta la forza imponente e devastante della natura,

le sue acque possono avvolgerti

come per accarezzare il tuo corpo,

ma allo stesso tempo

possono distruggere tutto quello che hai costruito.

 

Un tempo, per noi che viviamo nel terzo millennio molto lontano,

le acque del mare costeggiavano la terra,

nel sito dove oggi s'insedia San Giorgio,

fin sotto la strada statale 113.

In quel tempo San Giorgio non esisteva.

Poi il mare si ritirò donando al luogo

un'immensa spiaggia;

così nacquero le prime abitazioni e poi,

con il susseguirsi degli anni,

nacque San Giorgio.

 

La natura fu molto generosa

e regalò un territorio spettacolare e sublime,

ma, ahimè, l'uomo non seppe sfruttare

quanto donato dall'architetto divino

e così, oggi, ci troviamo

a dover affrontare una situazione tragica.

 

È a causa dell'incapacità e dell'avarizia dell'uomo moderno

che oggi la natura si ribella

riprendendosi tutto quello che ha donato.

 

Le onde del mare

che ogni giorno lavorano con pazienza

e costanza,

distruggono quanto la natura ha donato,

insieme a tutte le trasformazioni

che l'uomo ha apportato al territorio.

 

San Giorgio è un borgo balneare

che assiste, nel quotidiano,

alla sua stessa devastazione;

sembra un paese diroccato a causa dell'erosione

da una parte

e a causa dell'uomo stesso

che lo vive dall'altra.

 

San Giorgio è un paese ridente

che oggi piange la sua inesorabile fine;

che piange la devastazione infinita del suo territorio;

che piange l'incapacità dell'uomo

nel proteggere quanto gli è stato donato;

che piange l'apatia della sua gente,

che accetta immobile la volontà altrui.

 

Interventi d'urgenza vengono eseguiti al solo fine

di buttar via il denaro e non ottenere nulla;

il nulla, infatti, regna sovrano in un paese ormai

prossimo alla fine.

 

Muri diroccati che poggiano in bilico tra spiaggia e mare;

il campo di calcio ormai definitivamente devastato

e con il blocco degli spogliatoi

a far da cornice alla vergogna;

strade distrutte e completamente cancellate.

 

Questa è la situazione

che mostra la possente forza della natura

e l'incapacità, l'indifferenza,

l'immobilità,

l'apatia dell'uomo moderno.

L'Onda devastante, un borgo ridente in lacrime è un racconto pubblicato da Edizioni Il Foglio Letterario